Why emacs

Intro

Non ho mai cercato di convincere la gente a usare emacs, perché ho sempre ritenuto che obiettivamente sia un ambiente di lavoro diverso da quello a cui sono abituati la maggior parte degli utenti e perché la curva di apprendimento è piuttosto ripida.

Se qualcuno decide di affrontare l’avventura sono abbastanza convinto che alla fine ne avrà tratto gran giovamento, tuttavia è una scelta personale se investire o meno del tempo a imparare uno strumento nuovo.

Posso però divulgare alcuni aspetti di emacs di cui pochi tra quelli che non lo adoperano sono a conoscenza e che potrebbero essere determinanti per prendere la decisione consapevole di imparare a usarlo. Leggi il resto

Safe Eyes

Safe Eyes è un programmino che ho cominciato a usare durante in lockdown, serve a ricordarti ogni tanto che per la salute dei tuoi occhi è meglio smettere di guardare il monitor e fare esercizi per rilassarli

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Se SSH si stacca

In tempi di lavoro forzatamente remoto di alcune cose, anche piccole, si sente maggiormente l’esigenza. E l’esigenza è sempre la molla che spinge verso il miglioramento e la ricerca delle soluzioni.

Premetto che una parte piuttosto importante del lavoro, mio e dei miei colleghi, viene svolgo via SSH sui server che gestisco.

Accade che le sessioni SSH sui miei server si disconnettano in maniera sistematica dopo qualche minuto di connessione se lasciate inattive. Questo bizzarro comportamento si verifica soltanto quando ci si connette da una rete esterna a quella del mio posto di lavoro. Quando ci si connette dalla rete interna dell’ufficio le connessioni durano giorni. Leggi il resto

Password bloccate per utenti indisciplinati

Uno dei problemi di gestire un computer realmente multiutente, che fornisce accesso anche a utenti non “vicini”, è che potresti non avere il controllo su come gli utenti si scelgono le password. Non è infrequente che l’utente Mario Rossi decida di utilizzare la password mrossi,rossi65 e amenità di questo genere. Fino ad adesso ho gestito pochi utenti esterni a cui non potessi raccomandare giornalmente di tenere una password forte o che non avessero molto a cuore la “salute” delle macchine che gestisco. Oggi mi sono posto il problema…e ho scoperto che la cosa è assai semplice ed è prevista di default in tutti i sistemi Unix, ma proprio perché è così semplice non è facile da trovare il rete. La soluzione?

passwd -n 9999 nomeutente


questo dice al sistema che prima di poter aggiornare la password l’utente deve aspettare 9999 giorni, ovvero poco più di 27 anni…mi sembra un’attesa sufficiente.
Alternativamente si può cambiare a mano il 4° campo della riga utente corrispondente in /etc/shadows